Capitolo Extra Prequel di Scegli Me
BENJAMIN
Playlist: Wait for Me – Kings Of Leon
«Ti prego, ti prego, ti pregoooo!». Jessica si appende al mio braccio come se fosse una scimmia e quasi fa cadere entrambi.
«No».
«Ti. Pre. Go», insiste lei.
«Ma non puoi andare con il tuo ragazzo?».
«Sai che Ryan queste cose non le fa!», protesta Jess lasciandomi finalmente libero.
«E io sì?».
«Durerà solo cinque minuti. Sarà breve e indolore».
«Non me le faccio leggere le carte, non ci credo a queste stronzate», allungo il passo e provo a seminarla, ma la mia migliore amica non molla.
La sento alle spalle blaterare qualcosa sul fatto che la cartomanzia è una scienza e che io non dovrò fare nulla, solo starmene seduto lì ad ascoltare quello che dice la veggente Miss Desdemona.
«…ma se non te le farai leggere dovrò pagare venti dollari e non potrò usufruire dello sconto-coppia», piagnucola ancora lei.
«Ma se me le farò leggere, tu risparmierai cinque dollari mentre io ne avrò buttati al cesso quindici!». Mi infilo dentro al tendone del circo che hanno allestito per la festa del Cinco de Mayo a Daytona Beach e consegno il mio biglietto al ragazzo all’entrata. Lo spettacolo è già iniziato e stanno sfilando le giraffe.
Cerco con lo sguardo mio fratello e Kris e li trovo accanto a un gruppo di ballerine, vestite solo di micro tutine piene di sbrilluccichini pronte a entrare in scena. Mark è poggiato contro una trave, con le braccia conserte e sfodera la sua miglior espressione da “sono un bravo ragazzo con intenzioni serie, di me ti puoi fidare” a beneficio di una ragazzina davanti a lui, non sembra nemmeno maggiorenne. Kris, invece, tiene nervosamente fra le dita una sigaretta spenta e ascolta distratto la conversazione intorno a lui.
«Ehi», allungo una pacca sulla spalla di Kris e si volta a guardarmi.
«Hai visto Abby?», mi domanda nervoso e sposto la testa di lato per indicargli Jessica dietro di me.
Kris fa scivolare la sigaretta in tasca e sorride a Jess.
«È dalla cartomante… lei», sbuffa.
Kris aggrotta le sopracciglia. «Andiamo a cercarla» si volta verso Mark e lo strattona per un braccio «prima che il pivello, qui, faccia qualche cazzata».
«Ahiii!». Mio fratello muove qualche passo in avanti controvoglia, poi si volta verso la ballerina e urla un «tornerò da teee!», talmente teatrale da attirare l’attenzione delle persone intorno a noi.
«Il solito cretino», sbuffa Jess fra le labbra, ci supera e si dirige lungo una passerella laterale che porta all’uscita.
Raggiungiamo una tenda rossa, che pende leggermente da un lato, poco distante dal circo, e mi fermo a osservare un vecchio distributore di caramelle che sembra messo lì a caso. È stracolmo di palline colorate e mi domando da quanto tempo quelle gomme da masticare siano lì, abbandonate sotto il sole.
«Hai un quarto di dollaro?», mi domanda Mark. Frugo in tasca e ne estraggo una manciata di monetine, che poi gli passo.
«Ma Abby è davvero da… Miss Desdemona?», domanda Kris scettico, leggendo con curiosità il manifesto sul treppiedi fuori la tenda. Scosta di un paio di centimetri lo spesso tendaggio rosso ma viene redarguito da una voce profonda che gli fa ritrarre mano e testa di scatto.
Rimaniamo sotto il sole per altri cinque minuti e, mentre i miei amici parlano del più e del meno, io continuo a fissare il messaggio in entrata di Maddy senza capire cosa farmene.
MADYY: Non riesco a smettere di pensarti. Vorrei che le cose fossero diverse, vorrei avere te, qui con me, nel mio letto. Ci credi nel destino, Ben?
No.
Non ci credo.
Penso, piuttosto, che mi abbia fatto credere di essere una persona diversa ma che, alla fine, la verità viene sempre a galla e le persone si mostrano per quello che sono, nel bene e nel male.
Penso che il suo messaggio sia una pugnalata al cuore.
Penso che non ha mai avuto intenzione di stare con me.
Penso che non mi innamorerò mai più.
«Allora?». Jessica mi si para davanti e mi riporta con i piedi per terra. I suoi occhioni azzurri mi fissano e, con la mano destra, continua a sistemarsi nervosamente la stessa ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Mi guardo intorno. Non c’è traccia di Ryan e so che Jess non mi darà pace finché non le dirò di sì.
«Vengo io con te», si offre Mark e lei alza gli occhi al cielo.
«Mark-Lo-Scarafaggio, smamma! Nessuno ti ha chiesto niente», replica acida.
«Oh, come sei infantile». Mio fratello le afferra la mano a tradimento e ne rivolge il palmo verso l’alto. «Te la leggo io la mano, gratis! Vediamo un po’…». Jessica cerca di riprendersi il suo braccio, ma Mark le tiene il polso bloccato e io sbuffo. Mi domando se prima o poi troveranno un modo per andare d’accordo o se mi faranno perdere del tutto la pazienza. «Allora… ah sì. Rimarrai una vecchia zitella acida, senza amici, senza uno straccio di uomo e con… aspetta, vedo qualcosa… ah-ha, sì, gatti! Vedo un sacco di gatti. Almeno sei. E la linea della tua longevità è molto corta. Quindi, ricapitolando: morirai giovane, circondata dai tuoi gatti, soffocata dalla tua acidità e ingratitudine».
Jess riesce a liberarsi e si massaggia il polso con l’altra mano con un’espressione drammatica dipinta in viso. Non le crederò mai se mi dirà che Mark le ha fatto male. Mio fratello inclina la testa di lato e aspetta l’insurrezione da parte della mia migliore amica, ma lei rimane in silenzio a fissarlo.
«Ti sbagli. Io sarò felice e amata».
Le passo un braccio intorno alla spalla e la attiro a me. Sta passando un brutto periodo, ma non è ancora pronta a confidarsi, così la lascio tranquilla e aspetto paziente che si decida a vuotare il sacco.
Abby sbuca da dietro la tenda con un sorriso che va da orecchio a orecchio e butta le braccia intorno al collo di Kris. «Ha detto che saremo felici per sempre, ci sposeremo e staremo per sempre insieme».
Ridacchio e mi gratto la nuca. Come diavolo fanno a credere a queste cretinate?
Ho il braccio ancora intorno al collo di Jess. «Breve e indolore?», le domando.
«Promesso».
Scuoto la testa e le faccio cenno con il mento di entrare. Jess saltella sul posto, poi mi afferra per mano e mi trascina dentro.
***
Sotto la tenda fa un caldo infernale e l’odore stantio di incenso mi fa pizzicare il naso. Miss Desdemona è una giovane donna, molto bella – nonostante il turbante colorato in testa – e mescola un mazzo di carte. Le sue unghie sono lunghissime, laccate d’oro, e i suoi polsi sono tempestati da bracciali di bigiotteria che tintinnano fra di loro.
«Sedetevi, ragazzi». La sua voce profonda stona con i lineamenti delicati del viso. Ha una bella bocca a cuore, con ampie labbra. Il mio sguardo scivola sull’abbondante scollatura e mi ritrovo a fissarla.
«È un piacere conoscerla, Miss Desdemona», esordisce Jess mentre allunga la mano per stringerla. Ma la cartomante non si muove, a malapena la degna di uno sguardo.
«Come posso aiutarvi? Lettura della mano o delle carte? O entrambe?».
«Carte!», risponde Jess decisa. Io mi limito ad annuire.
«Anche per te?». Mi guarda per la prima volta. Ha dei bellissimi occhi verdi e sfodero il mio miglior sorriso.
«Sei davvero così brava come dicono?», domando per provocarla e mi guadagno un calcio sotto il tavolo dalla mia amica.
«Molto di più», risponde lei, per niente in soggezione.
«Allora spero che tu riesca a leggere il mio numero di telefono fra le carte». Cerca di trattenere il sorriso, ma non è brava a nascondere le emozioni. Le guance, nonostante la luce soffusa, svelano il suo imbarazzo e io mi perdo in mille fantasie di noi due, stasera, sul cofano della mia macchina in spiaggia.
Mi arriva un secondo calcio e abbasso lo sguardo sulle mie mani, cercando di fermare una risata.
«Vi dispiace?».
«Non sono interessata», replica Desdemona categorica e riprende a mischiare in modo frenetico le sue carte.
«Sì che lo sei», la stuzzico io pentendomene subito. L’occhiataccia che mi rivolge Jessica mi fa perdere il sorriso e mi calo la visiera del mio cappellino sugli occhi.
Desdemona non la smette più di blaterare stupidaggini su quello che presumibilmente legge fra le sue carte. Le dice qualcosa sul fatto che l’amore della sua vita è già nella sua vita ma imparerà ad apprezzare il suo amore solo fra qualche anno, perché i loro sentimenti non sono ancora maturi. Le dice che avrà una famiglia numerosa ma che non sarà facile come crede lei. Dovrà fare dei sacrifici e rinunciare ai suoi sogni di bambina per conciliare tutto.
Mi sto annoiando a morte. Lei e Ryan stanno insieme da una vita e le cose non cambieranno. Si sposeranno quando un giorno Jess lo metterà alle strette e gli darà un out-out. Lui, a quel punto, le chiederà di sposarla, avranno un solo figlio e saranno più o meno felici, nella loro vita tranquilla e mediocre, senza grandi aspettative.
Il cellulare mi vibra in tasca e mi distraggo a fissare il nome di Maddy sul display.
MADDY: Mi dispiace, sono stata inopportuna. Ti prometto che non ti cercherò più, ma se vorrai, sai dove trovarmi.
Deglutisco rumorosamente e afferro solo l’ultima parte del discorso tra la mia amica e quella che spero sarà la mia compagnia per il resto della serata.
«Non fermarti all’apparenza, guardati intorno e osserva con attenzione», le dice Desdemona e Jess annuisce.
Sbadiglio e poggio i gomiti sul tavolo.
La cartomante sposta i suoi bellissimi occhi su di me e io mi raddrizzo, poggio la schiena contro lo schienale della sedia di plastica e aspetto. Mi rigiro la visiera del cappellino al contrario e la fisso intensamente.
«Sono nelle tue mani», le dico con tono provocatorio.
Lei mischia le carte, mi scruta, ma non dice nulla. Poi inizia ad adagiarne alcune sul tavolo e si concentra su quei pezzi di carta che raffigurano simboli strani.
Cala il silenzio per alcuni minuti e mi accorgo che sto facendo ondeggiare la gamba in modo frenetico solo quando la mano di Jess mi tocca il ginocchio.
«Humm», dice Desdemona per poi scoprire altre tre carte. «Stai soffrendo!», afferma, con una tale naturalezza da farmi venire i brividi dietro la nuca.
Mi mordo il labbro inferiore, non replico.
«Stai soffrendo molto, per una donna più grande di te. Ti ha lasciato per un altro». Mi si contorce lo stomaco, ma faccio di tutto per rimanere immobile e lucido. «Stai cercando di ignorare i tuoi sentimenti, di chiuderla fuori dal tuo cuore. Vedo un sacco di altre donne intorno a te. E la musica. La musica ha un ruolo centrale nella tua vita».
Chi cazzo è questa?
«Sono il cantante dei Matching Scars. Stasera suoniamo per la festa del Cinco de Mayo, non fingere di non saperlo», la accuso senza motivo.
Miss Desdemona non mi guarda, volta altre due carte per poi sporgersi in avanti. «Stai per fare un incontro inaspettato. La vedi questa carta? È il mondo, rappresenta il raggiungimento della perfezione, il completamento. Quando compare questa carta, in questo ordine, l’universo sta cercando di mandarci un segnale: quello di lasciarsi andare alla gioia. Questa donna ti cambierà la vita. Forse non in meglio, all’inizio».
Butta sul tavolo altre quattro carte e sorride. Io, al contrario, mi innervosisco.
«Questa donna cancellerà dalla memoria tutto quello che di brutto e negativo ti è successo finora. Avrà il temperamento di una gatta selvatica e non ti darà tregua finché non butterai giù anche l’ultimo muro che ti ostini a ergere fra te e il resto del mondo. I suoi occhi… ti ammalieranno e ti faranno girare la testa. Quando arriverà, la riconoscerai. Tieni gli occhi aperti e aspettala. Non aver paura di aprirle il tuo cuore».
Rimaniamo tutti e tre in religioso silenzio finché Jess non si schiarisce la gola.
Miss Desdemona si lascia andare a un lungo sospiro e finalmente mi degna di un sorriso.
«Preparati, perché stai per salire sulle montagne russe e non vorrai mai più scendere».
***
«Cosa ti ha detto la strega?», mi sfotte Mark non appena riemergiamo da sotto la tenda. Rigiro la visiera per bloccare il sole accecante.
«Tutte stronzate», rispondo piccato e, dalla mia occhiataccia, Jess capisce che non voglio né parlare di quello che mi ha detto quella pazza, né tornare mai più sull’argomento.
«Tieni». Alzo lo sguardo in tempo per afferrare una pallina gialla che mi lancia Mark. Me la rigiro fra le dita e mi incammino dietro ai miei amici.
Ancora scosso dalle parole di quella bella ragazza – che non ha indovinato il mio numero di telefono e che probabilmente non rivedrò mai più – svito le due estremità della sfera di plastica e svuoto il contenuto sul palmo della mia mano.
Una gomma da masticare.
Una biglia di vetro.
Un bigliettino.
Infilo il chewing-gum in bocca, poi afferro la pallina fra le mani. Sembra un occhio di tigre incastrato nel vetro trasparente. Non ho mai visto un colore del genere. A seconda di come la gira le sfumature di verde si amalgamano fra di loro creando un gioco di luce stupefacente.
Ma non è “verde”, è più bello… particolare. È quasi… giallo ed è ipnotizzante.
Me la infilo in tasca e spiego il bigliettino. Ci sono solo tre parole, in grassetto, scritte in uno stampatello pulito.
Tre parole che hanno il potere di spaventarmi a morte e farmi schizzare il cuore in gola:
"WAIT FOR ME"
Fede - Reading Love says
Lo adoro!!! Che bello questo bonus! Grazie grazie grazie!
Cristina says
Bellissimo.. più particolari leggo di ben e Cat più sono innamorata di loro!!! 😍